Tensioni tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte scuotono il M5S. Il comico ligure si oppone alla presidenza dell’ex premier.
Il Movimento 5 Stelle si trova nuovamente al centro di una bufera politica, con Beppe Grillo che mette apertamente in discussione la leadership di Giuseppe Conte. L’ultima mossa del fondatore del Movimento è stata la pubblicazione di una foto in compagnia di Gianroberto Casaleggio. Accompagnata da un criptico messaggio che preannuncia un “delicato annuncio”. Non è solo una questione simbolica: Grillo sembra determinato a utilizzare tutti i mezzi, legali e mediatici, per contestare la posizione di Conte come presidente del Movimento.
La lotta interna al M5S: Grillo contro Conte
Secondo Paolo Becchi, vicino ai fondatori del M5S, «Grillo domani impugna lo Statuto del 2022 e si mangia la banana». L’espressione, riferita all’opera di Maurizio Cattelan acquistata e poi mangiata dal magnate Justin Sun, simboleggia la volontà di Grillo di “distruggere” l’attuale assetto del Movimento. Se lo Statuto del 2022 venisse invalidato da un giudice, «Conte decadrebbe automaticamente visto che la sua carica non era prevista nello Statuto precedente».
A complicare ulteriormente la situazione, una sentenza della Corte di Appello di Genova del 2021 stabilisce che Grillo è l’unico titolare dei diritti d’uso del simbolo del M5S, rafforzando la sua posizione legale nella disputa. Grillo stesso ha ribadito più volte la necessità di riportare il Movimento alle sue origini, rifiutando le trasformazioni volute da Conte.
Divisioni interne e il futuro del Movimento
La frattura interna al M5S non è solo tra Grillo e Conte, ma coinvolge anche i rispettivi sostenitori. Da un lato, i “contiani” difendono la legittimità del voto democratico che ha portato Conte alla guida, sottolineando come la volontà degli iscritti sia stata rispettata. Dall’altro lato, i “grillini” storici accusano Conte di aver manipolato il processo democratico. Come dichiarato da Danilo Toninelli: «Se non fossero stati cancellati 70mila iscritti, non sarebbe certamente stato raggiunto il quorum».
Grillo, questa volta, ha richiesto che il voto venga supervisionato da una società esterna per garantire la trasparenza del processo, segnalando la sua sfiducia nei confronti della gestione precedente. «Grillo ha chiesto che si rivoti e rivoteremo», ha commentato Conte, aggiungendo: «Questa è la democrazia, punto».
Tuttavia, la tensione rimane alta: da un lato c’è chi si attende attacchi contro i “traditori”, dall’altro c’è chi aspetta rivelazioni esplosive da parte di Grillo, come suggerito dall’ex senatore Elio Lannutti: «Grillo racconterà in un messaggio importante, scomode verità. Seguiamo ciò che dirà, senza preconcetti e pregiudizi».
La disputa tra Grillo e Conte non è solo una questione di leadership, ma anche di identità per il Movimento 5 Stelle. Riusciranno i due leader a trovare un compromesso, o questa lotta porterà alla definitiva frammentazione del Movimento? La risposta è nelle mani degli iscritti, chiamati a esprimersi ancora una volta.